ID articolo: 1824
Ultimo aggiornamento: 29 Jan, 2008
Il calotipo aveva sul dagherrotipo un grande vantaggio: permetteva di tirare da un negativo numerose positive. Certo, l’immagine che offriva era meno precisa: mentre sulla lastra di metallo era possibile “contare le pietre di una strada”, la copia su carta tirata da un negativo di carta aveva un certo che di sfocato, al quale non sembra che il pubblico di quei tempi fosse sensibile. Esso volevo la riproduzione più esatta della natura: il dagherrotipo rispondeva perfettamente ai suoi desideri. Inoltre, il calotipo era brevettato e Talbot non si stancava di sostenere i propri diritti intentando processi; soltanto nel luglio 1852, con una lettera aperta pubblicata dal “Times”, autorizzerà i dilettanti a usare il suo procedimento senza pagargli un canone. FONTE: Autore: Jean-A. Keim Titolo: Breve storia della fotografia Casa editrice: Piccola Biblioteca Einaudi
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